Preghiera di liberazione di Padre Amorth

domenica 1 maggio 2011

Santa Caterina Da Siena e l’omosessualità schifata dagli stessi demoni


SantaCaterina  Da Siena e l’omosessualità schifata dagli stessi demoni


Caterina nasce a Siena nel 1347. Ultima dei venticinque figli del tintore Jacopo Benincasa, a dodici anni è promessa a un giovane senese, ma la giovane rifiuta il matrimonio combinato dai genitori (secondo le consuetudini del tempo), e per apparire meno bella si taglia i capelli. La reazione dei genitori è molto dura: la obbligano ai lavori più umili e pesanti. La punizione familiare cessa quando il padre, vedendola pregare, si rende conto che non è come le altre figlie. Libera di seguire la sua strada, veste l’abito delle Mantellate del Terzo Ordine domenicano e per tre anni si ritira in silenzio quasi assoluto nella sua casa. A vent’anni le appare Gesù con Maria e altri santi, le pone l’anello nunziale al dito e, in una successiva visione, le chiede di dedicarsi al rinnovamento della Chiesa. Caterina inizia così il suo impegno nella vita pubblica, percorrendo le strade non solo della Torino e dell’Italia. Numerose  personalità del tempo, uomini e donne, politici e cardinali, religiosi e laici, sono ... 
...  toccate dal suo carisma e si stringono attorno a lei, scegliendola come loro madre e maestra. Pur essendo semianalfabeta, detta un importante trattato di mistica, numerose lettere e poesie, indicando Gesù come guida e modello per tutti. La sua carità verso i poveri e i malati, l’assistenza ai condannati a morte e le conversioni che seguono, attirano l’attenzione e l’entusiasmo del popolo semplice che la ritiene una santa, ma le procurano alcune calunnie e persecuzioni.
A Pisa, nella Chiesa di Santa Cristina, nel 1375, riceve le stimmate, quale segno della sua perfetta identificazione con il Crocifisso; cinque piaghe che rimangono invisibili per significare i dolori soprattutto morali che avrebbe sopportato per l’unità della Chiesa. Le sue lettere raggiungono anche il papa (lo chiama “il dolce Cristo in terra”) che risiede esule ad Avignone, chiedendogli di porre fine al lungo esilio e fare ritorno a Roma. Stremata dalla fatica di una vita intensa, Caterina si spegne a Roma il 29 aprile 1380 a soli trentatré anni.
Canonizzata nel 1491, è proclamata dottore della Chiesa da Paolo VI nel 1970. Insieme a Francesco d’Assisi è patrona d’Italia e dal 1999 è anche compatrona d’Europa, insieme a Edith Stein e Brigida di Svezia, Benedetto di Norcia e Cirillo e Metodio. Protettrice delle infermiere italiane, è invocata dalle donne contro l’asportazione del seno, nonché contro la cefalea e le pestilenze. Anche la grande santa Caterina da Siena (1347-1380), maestra di spiritualità e Dottore della Chiesa, condannò in maniera veemente l’omosessualità. Nel suo Dialogo della divina Provvidenza, in cui riferisce gli insegnamenti ricevuti da Gesù stesso, ella così si esprime sul vizio contro natura: “Non solo essi hanno quell’immondezza e fragilità, alla quale siete inclinati per la vostra fragile natura (benché la ragione, quando lo vuole il libero arbitrio, faccia star quieta questa ribellione), ma quei miseri non raffrenano quella fragilità: anzi fanno peggio, commettendo il maledetto peccato contro natura.
Quali ciechi e stolti, essendo offuscato il lume del loro intelletto, non conoscono il fetore e la miseria in cui sono; poiché non solo essa fa schifo a Me, che sono somma ed eterna purità ( a cui tanto abominevole, che per questo solo peccato cinque città sprofondarono per mio giudizio, non volendo più oltre sopportarle la mia giustizia), ma ispiace anche ai demoni, che di quei miseri si sono fatti signori. Non è che ai demoni dispiaccia il male, quasi che a loro piaccia un qualche bene, ma perché la loro natura è angelica, e perciò schiva di vedere o di stare a veder commettere quell’enorme peccato”.
Don Marcello Stanzione

martedì 19 aprile 2011

BXVI: Corpo e spirito, campi gravitazionali, purezza e amore. L'ascesa all'altezza di Dio è fatta di concretezza


BXVI: Corpo e spirito, campi gravitazionali, purezza e amore. L'ascesa all'altezza di Dio è fatta di concretezza

BXVI: Corpo e spirito, campi gravitazionali, bassezza ed elevazione. Purezza ed ascesa all'altezza di Dio sono fatte di concretezza, quella psicofisica umana, che “si lascia toccare” dall'amore di un Dio in carne e ossa - di Simonetta Castellano
Nell'omelia del Papa, infatti, si ritrova una sintesi chiarissima della grande concezione classica di unità del creato nella sostanziale identità tra microcosmo e macrocosmo, di corrispondenza tra interiore ed esteriore, di reciproca attrazione tra visibile ed invisibile.
E si respira un'aria nuova di resurrezione del corpo alla sua dignità cristologica e sacramentale: gli “elementi concreti” della corporeità: le mani, il cuore, il volto “appartengono alla nostra ascesa” e senza di essi “non possiamo essere sollevati in alto” - dice senza mezzi termini papa Ratzinger, demolendo così la superbia clericale di poter essere “puro spirito” spogliandosi del corpo.
Corpo e spirito, campi gravitazionali, bassezza ed elevazione. Per Benedetto XVI purezza ed ascesa all'altezza di Dio sono fatte di concretezza: la concretezza psicofisica umana, che “si lascia toccare” dall'amore di un Dio, che si è fatto carne. E da un amore, che attrae tutto l'essere umano, proprio nel centro unitario di sé, “se abbandoniamo la superbia di volere noi stessi farci Dio” con le nostre idee umane di purezza e di elevazione.
L'essere umano – ha ricordato il Papa - è sintesi unitaria e cosciente delle forze universali, “centro, in cui lo spirito diventa corpo e il corpo diventa spirito e in cui volontà, sentimento e intelletto si uniscono nella conoscenza di Dio e nell’amore per Lui”. E c'è poco spazio – si vede bene in questa sola battuta - per le pretese clericali di superiorità spirituali sulla carne, in una identità umana dove è costitutiva una tale inscindibile e caratterizzante unità. Così come si vede bene che nell'essere umano il dinamismo unificante delle potenze interiori è una risposta costitutiva all'attrazione divina, per cui non è con una propria scelta di vita che si possa dare o non dare totalmente il proprio cuore a Dio. Si può soltanto essere o non essere totalmente “sorretti dalle sue mani”, perché è soltanto Lui che “ci tira verso l’alto”.
Noi da soli – insiste il Papa - siamo troppo deboli per sollevare il nostro cuore fino all’altezza di Dio. Non ne siamo in grado. La forza di gravità che ci tira in basso è potente: proprio la superbia di poterlo fare da soli ci tira verso il basso e ci allontana da Dio. Dio stesso deve tirarci in alto.” Ciononostante, - rimarca benedetto XVI - “da sempre gli uomini sono stati ricolmi – e oggi lo sono quanto mai – del desiderio di "essere come Dio", di raggiungere essi stessi l’altezza di Dio”.
Eppure, spiega ancora il Papa: “I Padri hanno detto che l’uomo sta nel punto d’intersezione tra due campi di gravitazione. C’è anzitutto la forza di gravità che tira in basso – verso l’egoismo, verso la menzogna e verso il male; la gravità che ci abbassa e ci allontana dall’altezza di Dio. Dall’altro lato c’è la forza di gravità dell’amore di Dio: l’essere amati da Dio e la risposta del nostro amore ci attirano verso l’alto.”
Quel centro, in cui lo spirito diventa corpo e il corpo diventa spirito. “Secondo la concezione biblica e nella visione dei Padri”, che sono il punto di riferimento della concezione del Papa, “il cuore è quel centro dell’uomo in cui si uniscono l’intelletto, la volontà e il sentimento, il corpo e l’anima. Quel centro, in cui lo spirito diventa corpo e il corpo diventa spirito; in cui volontà, sentimento e intelletto si uniscono nella conoscenza di Dio e nell’amore per Lui.” Non c'è niente, cioè, che sia diviso, niente che sia impuro nell'intima dinamica universale, che dà ordine e coesione al cosmo, attirando nella “forza di gravità dell’amore di Dio” un essere umano, che è unificazione di materia e spirito, posto “nel punto d’intersezione tra i campi gravitazionali” dell'abbassamento nella superbia e dell'attrazione nell'amore.
Egli ci tira verso l’alto. Nell’essere sorretti dalle sue mani ci dà il giusto orientamento e la forza interiore che ci solleva in alto.” Per questo, “abbiamo bisogno dell’umiltà della fede, che cerca il volto di Dio e si affida alla verità del suo amore.” E' questa la verità del rapporto d'amore tra Dio e l'umanità, per cui l'essere umano è purificato e redento non quando si spoglia del corpo per assomigliare ad un puro spirito, ma quando dice di sì all'unione con lo Spirito divino, che scende nel suo corpo per attrarlo totalmente a Sé.
Ma nella sua contrapposizione alla mentalità manichea anticristiana, che vede nello spogliarsi del corpo un'atto di purificazione per assomigliare a Dio, Benedetto XVI arriva fino a demolirne il valore di fondamento della disarticolazione dei piani universali della creazione, illuminando la verità che si osserva misticamente nel punto di intersezione della croce, nel cuore del Crocifisso: l'infinitamente grande, come l'infinitamente piccolo; in alto, come in basso; la visione interiore, come l'osservazione cosmica e il corpo umano congiunto a quello divino nel sacramento delle nozze eterne dell'Agnello, affinché l'essere umano possa“ascendere all’altezza del suo vero essere, all’altezza della divinità”.
Nell'omelia del Papa, infatti, si ritrova una sintesi chiarissima della grande concezione classica di unità del creato nella sostanziale identità tra microcosmo e macrocosmo, di corrispondenza tra interiore ed esteriore, di reciproca attrazione tra visibile ed invisibile. E si respira un'aria nuova di resurrezione del corpo alla sua dignità cristologica e sacramentale: gli “elementi concreti” della corporeità: le mani, il cuore, il volto “appartengono alla nostra ascesa” e senza di essi “non possiamo essere sollevati in alto” - dice senza mezzi termini papa Ratzinger, proseguendo così nella lezione.
Gli elementi concreti, che appartengono alla nostra ascesa di esseri umani. “Il Salmo processionale numero 24, che la Chiesa ci propone come "canto di ascesa" per la liturgia di oggi, indica alcuni elementi concreti, che appartengono alla nostra ascesa e senza i quali non possiamo essere sollevati in alto: le mani innocenti, il cuore puro, il rifiuto della menzogna, la ricerca del volto di Dio.”
“Questo "cuore" deve essere elevato. Ma ancora una volta: noi da soli siamo troppo deboli per sollevare il nostro cuore fino all’altezza di Dio. Non ne siamo in grado. La forza di gravità che ci tira in basso è potente: proprio la superbia di poterlo fare da soli ci tira verso il basso e ci allontana da Dio. Dio stesso deve tirarci in alto.”
Gli elementi concreti dell'ascesa sono efficaci “soltanto se ci lasciamo toccare ed interpellare dal suo amore”. La concretezza dell'essere psicofisico umano e dello spirito d'amore di un Dio incarnato che ci tocca, - sui quali insiste il Papa - devono indurci ad accettare che il nostro rapporto umano con Dio è fatto di “elementi concreti, che appartengono alla nostra ascesa e senza i quali non possiamo essere sollevati in alto”: le mani, il cuore, il volto. Se ciò accade, non soltanto riscopriamo la nostra identità di esseri corporei, rientrando in noi stessi, ma iniziamo anche a poter realmente comprendere il Dio che si è fatto carne e a poter realmente assumere quello che è l'atteggiamento interiore determinante della nostra ascesa: l'adorazione del Suo Corpo.“Tutti questi elementi dell’ascesa sono efficaci soltanto se in umiltà riconosciamo che dobbiamo essere attirati verso l’alto; se abbandoniamo la superbia di volere noi stessi farci Dio.”
Come l'uomo può ascendere all’altezza del suo vero essere, all’altezza della divinità. “La questione di come l’uomo possa arrivare in alto, diventare totalmente se stesso e veramente simile a Dio, ha da sempre impegnato l’umanità. È stata discussa appassionatamente dai filosofi platonici del terzo e quarto secolo. La loro domanda centrale era come trovare mezzi di purificazione, mediante i quali l’uomo potesse liberarsi dal grave peso che lo tira in basso ed ascendere all’altezza del suo vero essere, all’altezza della divinità.”
Riconoscete dunque che la forza dell’uomo e di tutte le sue purificazioni non basta per portarlo veramente all’altezza del divino, all’altezza a lui adeguata. “Sant’Agostino, nella sua ricerca della retta via, per un certo periodo ha cercato sostegno in quelle filosofie. Ma alla fine dovette riconoscere che la loro risposta non era sufficiente, che con i loro metodi egli non sarebbe giunto veramente a Dio. Disse ai loro rappresentanti: Riconoscete dunque che la forza dell’uomo e di tutte le sue purificazioni non basta per portarlo veramente all’altezza del divino, all’altezza a lui adeguata. E disse che avrebbe disperato di se stesso e dell’esistenza umana, se non avesse trovato Colui che fa ciò che noi stessi non possiamo fare; Colui che ci solleva all’altezza di Dio, nonostante tutta la nostra miseria: Gesù Cristo che, da Dio, è disceso verso di noi e, nel suo amore crocifisso, ci prende per mano e ci conduce in alto.”
Ecco, infine, da che parte si schiera la preghiera del Papa: “Noiandiamo in pellegrinaggio con il Signore verso l’alto. Siamo in ricerca del cuore puro e delle mani innocenti, siamo in ricerca della verità, cerchiamo il volto di Dio. Manifestiamo al Signore il nostrodesiderio di diventare giusti e Lo preghiamo: Attiraci Tu verso l’alto! Rendici puri! Fa’ che valga per noi la parola che cantiamo col Salmo processionale; che possiamo appartenere alla generazione che cerca Dio, "che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe" (Sal 24,6). Amen.” Benedetto XVI è il sacerdote che non ritiene di avere già acquisito la purezza divina nel suo corpo e il possesso definitivo dell'unione con Dio da difendere separandosi dal resto del popolo di Dio, ma dice: “siamo in ricerca del cuore puro e delle mani innocenti, siamo in ricerca della verità, cerchiamo il volto di Dio” e prega “Attiraci Tu verso l’alto! Rendici puri!”(>BXVI, Omelia Domenica delle Palme, 17.4.2011)
Come dice la liturgia delle ore di oggi: “Tenendo fisso lo sguardo su Gesù”. In queste celebrazioni pasquali, guardando il corpo di Cristo che pende dalla croce, penserò all'atto di adorazione di un Dio puro spirito, che il nostro clero compie nell'illusione di “farsi come Dio” e nel rifiuto della croce su cui il Cristo vive quell'amore divino che dona il corpo nell'atto matrimoniale, che è sacramento di ricongiumento universale. Il sacerdozio di Cristo consiste in questo atto matrimoniale d'amore incarnato e nella chiesa di Cristo non ci sono sacerdoti che vivano il Suo sacerdozio. E pregherò con l'orazione finale della liturgia di oggi: “Orazione - Concedi a questa tua famiglia, o Padre, di celebrare con fede i misteri della passione del tuo Figlio, per gustare la dolcezza del tuo perdono.”


venerdì 25 marzo 2011

La fede


Tutto è Provvidenza
Il Santo di Dio
Solo il Signore può guarire certe malattie
Le più pericolose possessioni

TUTTO È PROVVIDENZA
È scritto nel Nuovo Testamento: «Tutto concorre al bene di coloro che amano Dio, che sono stati chiamati secondo il suo disegno» (Lettera di Paolo ai Romani 8,28). E poi ancora: «Beato l’uomo che sopporta la tentazione, perché una volta superata la prova riceverà la corona della vita che il Signore ha promesso a quelli che lo amano» (Lettera di Giacomo 1,12).
Dio, il Padre buono, per rendere meno gravose le azioni di Satana e degli uomini non le lascia passare senza trarre da esse un merito per chi le subisce. Anche Satana infatti, che si crede libero di fare, di torturare e di competere con Dio, finisce per servire ai disegni divini facendo brillare più vive che mai le virtù di coloro che tendono alla santità.
Non c’è che un solo Signore: tutto è a Lui soggetto. Anche l’Avversario, il diavolo, è costretto a riconoscersi inferiore ed a sottostare alla divina Potenza. Volendo nuocere a Dio, in realtà il demonio lo serve, perché aumenta la schiera dei santi che egli tenta per farli cadere, ma che sanno resistergli esercitando in tale prova le loro virtù. Così, coloro che aspirano alla santità, i quali senza l’esame della tentazione sarebbero rimasti al primo grado dell’amore, per opera del demonio divengono più meritevoli di gloria, lottando contro le sue insidie che sono tanto più forti e frequenti quanto più capisce che essi sono prede che gli sfuggono. Ecco perché tutto è Provvidenza che segue un disegno di bene per ciascuno, anche se a volte noi, creature limitate, non lo comprendiamo.
Capire che tutto è Provvidenza è difficile per chi è sotto la prova del dolore. Occorre infatti fare continui atti di fede, di speranza e di carità per credere che: «Tutto concorre al bene di coloro che amano Dio» (Lettera di Paolo ai Romani 8,28) e così riuscire ad amare il Signore come Egli merita con la speranza di ricevere un’eterna e grande ricompensa.

IL SANTO DI DIO
Gesù è il vero Salvatore, il vero ed unico Profeta dell’umanità, il vero Maestro (Vangelo di Matteo 23,10), poiché Egli, pur essendo uomo, è anche Dio. Non potevano i profeti dire di loro stessi ciò che Gesù disse di Sé (Atti degli Apostoli 13,25). Egli è infatti l’Atteso, il Promesso, il Redentore, il Dio con noi (Libro di Isaia 7,14; Vangelo di Matteo 1,23; Vangelo di Giovanni 7,46)«In nessun altro c’è salvezza; non vi è infatti altro nome dato agli uomini sotto il cielo nel quale è stabilito che possiamo essere salvati» (Atti degli apostoli 4,12).
Abbiamo già udito la Chiesa, che predica Gesù Cristo, dire: «Preparate la via del Signore! ecco il Signore Iddio che viene! Come un pastore, l’Agnello della vera Pasqua, pascola il suo gregge»(Vangelo di Matteo 2,6; 3,3.11). Giovanni Battista, incontrando Gesù, parlò chiaro e disse: «Io ho bisogno di essere battezzato da te e tu vieni da me?... Ecco l’agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo! Ecco colui del quale io dissi: Dopo di me viene un uomo che mi è passato avanti, perché era prima di me… Ho visto lo Spirito scendere come una colomba dal cielo e posarsi su di lui. Io non lo conoscevo, ma chi mi ha inviato a battezzare con acqua mi aveva detto: L’uomo sul quale vedrai scendere e rimanere lo Spirito è colui che battezza in Spirito Santo. E io ho visto e ho reso testimonianza che questi è il Figlio di Dio» (Vangelo di Matteo 3,14; Vangelo di Giovanni 1,29-30.32-34). Molti, durante il Battesimo di Gesù, udirono queste divine parole: «Tu sei il Figlio mio diletto, in te mi sono compiaciuto»(Vangelo di Marco 1,11) e videro balenare il cielo di una luce che scendeva in forma di colomba(Vangelo di Matteo 3,16).
Gesù parla a noi per ordine di colui che lo ha mandato (Vangelo di Giovanni 4,34; 5,36-38; 7,16-18; 8,26-28; 12,48-50). Secondo il mondo Egli è il figlio di Maria e Giuseppe della stirpe di Davide, nato a Betlemme Efrata come dicono le promesse (Libro di Michea 5,1; Vangelo di Matteo 2,6), detto nazareno perché a Nazaret ebbe casa (Vangelo di Matteo 2,23). Secondo il Padre Gesù è il suo Inviato, il suo Diletto, il Figlio che si è sacrificato per il mondo, affinché il mondo sia consacrato a Dio e lo chiami «Padre». Questo la Chiesa lo sa e lo proclama da venti secoli, dall’inizio della sua storia.
Ma perché l’uomo dubbioso sia confermato e quello incredulo scosso, ecco che il Signore fa parlare perfino i demoni che lo temono e lo odiano. Dice l’evangelista Marco: «Andarono a Cafarnao e, entrato proprio di sabato nella sinagoga, Gesù si mise ad insegnare. Ed erano stupiti del suo insegnamento, perché insegnava loro come uno che ha autorità e non come gli scribi. Allora un uomo che era nella sinagoga, posseduto da uno spirito immondo, si mise a gridare: “Che c’entri con noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci! Io so chi tu sei: il santo di Dio”. E Gesù lo sgridò: “Taci! Esci da quell’uomo”. E lo spirito immondo, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: “Che è mai questo? Una dottrina nuova insegnata con autorità. Comanda persino agli spiriti immondi e gli obbediscono!”. La sua fama si diffuse subito dovunque nei dintorni della Galilea» (Vangelo di Marco 1,21-28).
Anche gli spiriti immondi, oggi come allora, confermano che Gesù è il «Santo di Dio»! poiché non vi è altro nome sotto il cielo nel quale è stabilito che possiamo essere salvati. In nessun altro c’è salvezza se non in Gesù Cristo, Figlio di Dio, Eterno come il Padre e lo Spirito Santo, unico Mediatore fra il cielo e la terra (Atti degli Apostoli 4,12; Prima Lettera a Timoteo 1,5). Di fronte all’incredulità e perfino all’ostilità di molti farisei e dottori della legge, i quali non credevano alle parole del Maestro e nemmeno all’origine divina dei suoi miracoli, ecco che Egli fa parlare il demonio, presente nello spirito del posseduto di Cafarnao. Se non credevano alla parola del Messia e ai suoi miracoli, dovevano almeno credere agli indemoniati, i quali dovevano per forza riconoscere nel Cristo il loro eterno antagonista. Già vinti da Dio con l’Immacolata Concezione, i demoni sarebbero stati definitivamente sconfitti dal Figlio, dopo il sacrificio sulla croce, quando le porte degli inferi si aprirono e molti spiriti risuscitarono (Vangelo di Matteo 27,52-53).
«Che c’entri con noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci! Io so chi tu sei: il santo di Dio»! Sembra paradossale, ma a volte molte persone sono peggiori degli spiriti immondi, i quali almeno, pur non amando il Cristo, lo riconoscono come il «Santo di Dio». Se infatti l’uomo d’oggi riconoscesse che Gesù è il Signore, molti errori sarebbero riparati, molti mali evitati, molte ignoranze colmate, molte battaglie vinte. Molte pene sarebbero evitate se l’uomo sapesse ripetersi queste parole del Salmo 94: «Venite, applaudiamo al Signore, acclamiamo alla roccia della nostrasalvezza. Accostiamoci a lui per rendergli grazie, a lui acclamiamo con canti di gioia. Poiché grande Dio è il Signore, grande re sopra tutti gli dèi. Nella sua mano sono gli abissi della terra, sono sue le vette dei monti. Suo è il mare, egli l’ha fatto, le sue mani hanno plasmato la terra. Venite, prostrati adoriamo, in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati. Egli è il nostro Dio, e noi il popolo del suo pascolo, il gregge che egli conduce. Ascoltate oggi la sua voce: “Non indurite il cuore”» (Salmo 94,1-8).
Sì, il Signore è il nostro Dio e noi siamo il suo popolo, il gregge che Egli pasce. Non lasciamoci superare dai demoni che sono costretti ad ammettere l’esistenza di Dio ed a temerlo! Inchiniamo i nostri spiriti davanti alla santità dell’Altissimo, ascoltiamo la sua Voce e non induriamo il nostro cuore. Non imitiamo i malvagi di questo mondo «che hanno come dio il loro ventre, si vantano di ciò di cui dovrebbero vergognarsi, tutti intenti alle cose della terra» (Lettera ai Filippesi 3,19).
Il Dio che ci ha creati ci ha anche salvati e ci ha dato la possibilità di riscattare il male commesso, con la grazia ricevuta e la buona volontà. Infatti, come è scritto nel libro di Mosè, il Signore suscitò un Profeta in mezzo al suo popolo e pose sulle sue labbra le divine parole, in modo che le pecore seguissero il loro Pastore (Vangelo di Giovanni 10,16). Quel Profeta atteso e promesso è Gesù, il Verbo Dio. Chi lo ascolta ama se stesso e si salva. Chi crede in Lui ha la vita eterna (Vangelo di Giovanni 3,36; 5,24). Ecco le parole rivelate a Mosè: «Il Signore tuo Dio susciterà per te, in mezzo a te, fra i tuoi fratelli, un profeta pari a me; a lui darete ascolto… Io susciterò loro un profeta in mezzo ai loro fratelli e gli porrò in bocca le mie parole ed egli dirà loro quanto io gli comanderò. Se qualcuno non ascolterà le parole, che egli dirà in mio nome, io gliene domanderò conto» (Libro del Deuteronomio 18,15.18-19).
Ascoltiamo dunque il Signore, ascoltiamo la sua Parola. Non facciamo come quei farisei e dottori che non credevano nemmeno davanti all’evidenza di un miracolo. Perfino i demoni ci spingono a riconoscere in Gesù il «Santo di Dio». Cerchiamo con tutto il cuore di appartenere a quella generazione che non passerà, prima che tutte le promesse si compiano, lo Spirito si effonda e il Figlio di Dio venga (Vangelo di Marco 13,30).

SOLO IL SIGNORE PUÒ GUARIRE CERTE MALATTIE
Nello stesso miracolo dell’indemoniato di Cafarnao, come in quello della donna curva da diciott’anni(Vangelo di Luca 13,10-17) e in altri segni prodigiosi, molti predicatori e teologi moderni negano che il demonio possa essere autore di infermità fisiche e portare malattie là dove vi è salute. Troppe cose, oggi, mettono in dubbio molti teologi e maestri di spirito! Negano esservi infermità causate da forze soprannaturali, senza però saper comprendere e curare, con mezzi naturali, certe infermità. Alcune malattie difficili e nascoste, infatti, opprimono il corpo, ma non nascono dal corpo. Nascono nelle zone dove si agitano i regni dello spirito.
I regni dello spirito sono due: quello buono che viene da Dio e quello cattivo che viene da Satana. Sono due regni completamente diversi, che perciò causano effetti opposti. Non si può servirne uno senza tralasciare l’altro, perché si oppongono a vicenda (Vangelo di Matteo 6,24). Gli effetti che provengono dallo spirito buono, portano sempre con sé pace, umiltà, sopportazione, amore, beatitudine. Gli effetti che provengono dallo spirito cattivo, invece, portano con sé turbamento, superbia, agitazione, odio, ira, maledizione. A volte il Signore, come mezzo e grazia per crescere in santità e ottenere un maggior grado di beatitudine, può permettere ai suoi figli fedeli, predestinati alla gloria (Lettera di Paolo ai Romani 8,29-30; Lettera di Paolo agli Efesini 1,11), infermità e prove che sono passaporto per il regno dei cieli. Satana, invece, provoca malattie come vendetta contro Dio e i suoi testimoni, oppure come prezzo da pagare per chi ha peccato ed ha ceduto alle sue seduzioni. Questi ultimi sono poveri di una povertà orrenda, perché è perdita della grazia e del regno di Dio. Dice il Signore: «Non accumulatevi tesori sulla terra, dove tignola e ruggine consumano e dove ladri scassinano e rubano; accumulatevi invece tesori nel cielo, dove né tignola né ruggine consumano, e dove ladri non scassinano e non rubano. Perché là dov’è il tuo tesoro, sarà anche il tuo cuore. La lucerna del corpo è l’occhio; se dunque il tuo occhio è chiaro, tutto il tuo corpo sarà nella luce; ma se il tuo occhio è malato, tutto il tuo corpo sarà tenebroso. Se dunque la luce che è in te è tenebra, quanto grande sarà la tenebra!»(Vangelo di Matteo 6,19-23).
Le più interne e invisibili infermità, quelle dello spirito, sono tutte opera del maligno. Curvano l’anima, rovinano i sensi e la parola, portano ad aberrazioni morali, perché schiacciano e uccidono lo spirito. I rimedi umani contro queste infermità ottengono poco o nulla. Solo il Signore può liberare l’anima del posseduto dalla maligna schiavitù, rendendola limpida e santa come quando era abitata dalla grazia. Solo Gesù, il Medico delle anime e dei corpi, può salvare. Lui solo libera lo spirito malato dall’influsso che lo tiene curvo, ed esso si raddrizza, vede, ringrazia e glorifica il Signore come i miracolati del Vangelo.
Gesù dice anche a noi: «Seguimi e lascia i morti seppellire i loro morti» (Vangelo di Matteo 8,22). Non associamoci a chi è morto nell’anima, a chi compie il male, a chi vuol distruggere la fede, a chi ha come suo dio il mondo, a chi bestemmia contro lo Spirito Santo, a chi è tutto materia e niente spirito, a chi crede solo a ciò che vede e vede solo ciò che vuole, poiché: «Quando un cieco guida un altro cieco, tutti e due cadranno in un fosso!» (Vangelo di Matteo 15,14).

LE PIÙ PERICOLOSE POSSESSIONI
Quando Dio può disporre di un intelletto e usarlo perché lo serva, sempre nel rispetto della sua libera volontà, gli trasfonde un’intelligenza soprannaturale che aumenta di molto quella naturale. I vari profeti dell’antico testamento, come Isaia, Geremia, Ezechiele, Daniele e tutti gli altri, mentre ricevevano le profezie che riguardavano il futuro o le interpretazioni che riguardavano il presente, le comprendevano nella loro mente e potevano esprimerle con le loro parole. La profezia può riguardare avvenimenti futuri che si possono compiere per decreto divino, oppure verità che riguardano la rivelazione della Parola di Dio e la sua trasmissione alle folle.
Tramite la «possessione» divina, che viene dall’azione dello Spirito Santo, la creatura viene assorbita nella luce soprannaturale, mettendo di suo unicamente la buona volontà di amare il Signore, l’abbandono ai suoi voleri, la pratica delle virtù e il dominio dei sensi. L’anima tutto vede e comprende in modo chiaro e veloce, in modo semplice e intuitivo, senza bisogno di grandi studi, di molti libri o di estenuanti meditazioni (Vangelo di Giovanni 16,13). Quando, infatti, la mente è pulita dalla corruzione del peccato ha vista più lontana e più limpida di quando invece perde la grazia.
Noi vediamo perché c’è la luce. Grazie alla luce – specie quella naturale – contempliamo il bello e il brutto, il pulito e lo sporco, il chiaro e lo scuro, il grande e il piccolo, il colore e il grigio, ogni meraviglia di questo mondo. Così, più uno è nella luce di Dio, più vede, conosce, comprende, ama, si santifica, si perfeziona, si divinizza (Vangelo di Giovanni 17,6-8.22).
Anche il demonio ha i suoi posseduti, ai quali comunica un’intelligenza volta al male, a nuocere, a distruggere, ad offendere Dio e l’uomo: sono coloro che spontaneamente gli si sono concessi per trionfare e godere in questo mondo. L’azione satanica, nell’anima consenziente, è continua e porta per gradi alla totale scienza del male, sia in campo spirituale, sia in quello materiale. Carne e spirito si degradano così tanto che l’anima diventa sempre più tenebrosa fino, a scomparire, mentre anche il corpo si abbruttisce nei vizi della superbia, avaria, lussuria, ira, gola, invidia, accidia. Sono queste le peggiori possessioni. Nulla appare all’esterno per l’uomo comune. Solo chi ha la luce di Dio vede l’anima morta e sente il suo fetore di peccato. Purtroppo tali «indemoniati» attirano nella loro azione seduttrice e devastatrice molte persone, specie i giovani ed i poco formati nello spirito.
La possessione diabolica non si manifesta soltanto con le azioni incomposte, i salti, le urla, gli atti osceni, i mutismi, lo spumeggiare della bocca, il girovagare senza meta, l’aggressività, la ragione intorpidita e confusa, il disordine e la sporcizia, il vizio dilagante, la lussuria sfrenata, la bestemmia e altre azioni blasfeme. Vi sono anche le possessioni nascoste, sottili ma potenti, le più pericolose, perché non ostacolano e non indeboliscono la ragione, ma anzi la sviluppano nel servire Satana che la sostiene, impedendo a tali persone di compiere azioni buone. Le più vere e numerose possessioni sono quelle che fanno aridi i cuori all’onestà, all’amore, alla fede, alla castità, e li rendono un covo di vizi immondi.
Molti, al giorno d’oggi, pur non commettendo azioni malvagie e drammatiche come certi individui del passato, appaiono persone normali, ma in realtà sono posseduti dal male, che servono con dedizione e costanza. Costoro colpiscono Dio e la Chiesa, più o meno apertamente, gridando dal loro cuore e dalla loro mente, più che dalla bocca, queste parole: «Che c’entri con noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci!» (Vangelo di Marco 1,24). Costoro odiano Dio, che ha mandato Gesù Cristo, e odiano Gesù Cristo, che è Figlio di Dio, perché la Chiesa parla di virtù, di sacrificio, di penitenza, di conversione, di amore al prossimo e a Dio, di impegno, di fede, di preghiera, di paradiso e di inferno, di giudizio e di castigo, di premio e di condanna. Non vogliono saperne di vita eterna, di salvezza dell’anima, di preghiera, di castità (Vangelo di Matteo 7,13). Quel crocifisso appeso sulle pareti li rimprovera e li irrita, è una lama che penetra e punge (Lettera agli Ebrei 4,12), poiché predica una legge che loro non vogliono osservare, una parola che non vogliono ascoltare, una vita che non vogliono imitare. «Stavamo bene così, e invece sei venuto Tu a tormentarci con queste maledizioni: “Guai a voi, ricchi, perché avete già la vostra consolazione. Guai a voi che ora siete sazi, perché avrete fame. Guai a voi che ora ridete, perché sarete afflitti e piangerete. Guai quando tutti gli uomini diranno bene di voi”» (Vangelo di Luca 6,24-26). Perciò ecco che tolgono il crocifisso o lo fanno togliere astutamente, autogiustificandosi di fare cosa buona e giusta per rispetto e giustizia a chi non crede.
Ma il crocifisso rimarrà sempre, alto sulle pareti, per attirare a sé gli uomini di buona volontà che vogliono essere salvati. Se non nei pubblici edifici, almeno nelle case cristiane e specie nei cuori buoni e fedeli, il crocifisso rimarrà. Non passerà la generazione dei figli di Dio, la generazione dei credenti, dei veri cristiani, dei fedeli alla Chiesa, prima che il tempo sia compiuto e il figlio dell’uomo venga (Vangelo di Matteo 16,18; Vangelo di Marco 13,26-31).

martedì 1 febbraio 2011

L'Inferno


Santa Faustina Kowalska nel 1936 scrive nel suo diario che Gesù le aveva ordinato di descrivere l'Inferno che aveva visto, per aiutare molte anime a salvarsi, gran parte delle quali pensano che non esista.

sabato 15 gennaio 2011

Ciò che piace e ciò che non piace a satana


Ciò che piace e ciò che non piace a satana

Padre Pellegrino Maria Ernetti, morto alcuni anni fa, era monaco benedettino dell’Abbazia di San Giorgio Maggiore di Venezia, dove riceveva centinaia di persone alla settimana per essere esorcizzate. Era noto per i suoi studi biblici e teologici. Le sue conoscenze nelle varie scienze erano note e tali che costituirono punti sicuri di riferimento per i fedeli che accorrevano da lui non solo da tutta l’Italia, ma anche dall’estero, perché era il più preparato esorcista del nostro tempo.
Padre Pellegrino Ernetti, in una intervista fattagli dal giornalista Vincenzo Speziale, diceva: “... oggi il male (e tutti ce ne lamentiamo) sta dilatandosi sempre più in tutto il mondo e nelle più svariate e raffinate manifestazioni.
Chi reagisce? Chi lotta? Chi prende le armi della fede? Non si ‘può pretendere di piantare il seme buono e che esso poi possa attecchire e produrre frutto, se prima non abbiamo dissodato questo terreno dalle spine e dai rovi del demonio. Vana sarebbe ogni pastorale che non comprendesse questa tattica di lavoro spirituale, perché gli eletti sono coloro che hanno vinto il dragone nel Sangue dell’Agnello. La pastorale comincia qui ed essa non consiste nel costruire grandi edifici, oratori, opere parrocchiali ecc., quando poi il sacerdote non si trova più nel confessionale, perché oggi, con varie scuse, i sacerdoti non sono più a disposizione delle anime, non confessano più, ritengono la Confessione come l’ultima cosa...! Questo è errato perché è il Sacramento più grande che ci sia, perché lotta contro il demonio lavando le anime nel Sangue di Gesù. La Confessione non toglie soltanto il peccato dall’anima, ma ci dà una corazza con cui possiamo lottare contro il demonio. Io ne ho una esperienza terribile!
Quindi ricorriamo con frequenza a questo grande Sacramento. Chi ci purifica dai nostri peccati? Il Sangue di Cristo! Chi ci santifica? Il Sangue di Cristo! Chi ci dà la forza di lottare contro i nostri nemici spirituali? Il Sangue di Cristo! Ma chi amministra il Sangue di Cristo se non ci sono sacerdoti a disposizione nei confessionali? Essi pensano alle macchine, pensano a correre a destra e a sinistra, per non parlare di altre cose peccaminose”.
A questo punto il giornalista gli fa questa domanda:
Cosa piace al demonio, cosa dispiace al demonio?
Padre Pellegrino rispose: “Ora stai attento. Gli esorcisti non hanno pensato a quello che mi sono sforzato di fare io, perché se l’avessero fatto tutti a quest’ora potremmo avere dei volumi su quello che vuole o non vuole il demonio. Io dopo aver esorcizzata una persona austriaca, ho cominciato a far registrare dai miei collaboratori tutto e così a poco a poco è venuto fuori da tanti esorcismi una catechesi del demonio. Ti prego di pubblicarla tutta, perché forse sarà il culmine di tutte le altre domande. Iniziamo con ciò che piace al demonio”.

Ciò che piace al demonio

1) L’Eucaristia sulla mano: “Così posso calpestare il vostro Dio, quel Dio che io ho ucciso, e posso celebrare le mie messe con i miei sacerdoti che ho strappato a Lui”.

2) I preti vestiti come netturbini, camuffati “così li porto dove voglio io, negli alberghi e nelle case private in cerca di donne e di omosessuali, e faccio commettere tanti sacrilegi, e li porto nel mio regno! Quanti, quanti preti mimetizzati sono nel mio regno! E non mi scapperanno più” (qui seguono delle risate a dir poco agghiaccianti).

3) I preti e i Vescovi iscritti alla massoneria e alle mie sette: “Oh quanti, oh quanti ce ne porto col denaro e con le donne... quanti, quanti diventano miei amici fedeli... col denaro e con le donne... ne prendo quanti ne voglio, li porto nel mio regno”.

4) Le gonne corte. “Con le quali accalappio uomini e donne e riempio il mio regno... che contento..., che gioia”.

5) La televisione: “Uh, la televisione..., è il mio apparecchio, l’ho inventato io... per distruggere le singole anime e le famiglie, le separo, le disgrego con i programmi miei sottilissimi e penetranti... uh, la televisione è il centro di attrazione con cui attiro anche tanti preti, frati e suore specialmente nelle ore piccole, e poi non li faccio più pregare. In un attimo, mi presento in tutto il mondo, mi ascoltano e mi vedono tutti... mi aiutano assai bene i miei fedeli servi, i maghi, le streghe, cartomanti, chiromanti, astrologi. (I puntini indicano il prosieguo del discorso, e risate che di umano non hanno proprio nulla).

6) Le discoteche: “Che bello, sono i miei palazzi d’oro dove attiro le migliori speranze della società che io faccio mie distruggendo le loro anime e i loro corpi. Quante migliaia e migliaia ne porto con me con l’alcool, con la droga e col sesso... oh, che continua mietitura. Le ho affidate a tanti politici, miei fedeli servi, a consacrati... Io sono il vero re del mondo, e non già il vostro Dio, che io ho crocifisso”.

7) Il divorzio, la separazione degli sposi: “Sono state inventate da me, ne rivendico la proprietà... È una delle mie più intelligenti scoperte... così distruggo la famiglia e distruggo la società, dove io sono adorato come vero re del mondo... IL SESSO... IL SESSO... non ascoltate quell’uomo impiccato in croce che non vi dà niente... il vero piacere ve lo dò soltanto io col sesso libero, il mio regno è soprattutto libertà del piacere sessuale con cui regno sul la terra”.

8) L’aborto, l’uccisione degli innocenti: “Oh... urrah! urrah! È stata la mia trovata più bella e più gustosa! Ammazzare gli innocenti invece dei colpevoli e degli omicidi della mafia! Distruggo l’umanità e così finiscono, prima di nascere, gli adoratori del vostro falso Dio... urrah! urrah!”.

9) La droga: “È il cibo più gustoso che io faccio mangiare ai giovani per renderli pazzi, e così ne faccio quello che voglio, ladri, assassini, lussuriosi, feroci come me... dominatori del mondo, miei ministri”.

10) Ma soprattutto mi piacciono e mi rallegrano quei Vescovi e quei Preti che negano la mia esistenza e la mia opera nel mondo: e sono tantissimi, oh! che gioia, che gioia per me... lavoro tranquillo e sicuro, persino i teologi oggi non credono alla mia esistenza, che bello, e così negano anche quel loro Dio che era venuto per distruggermi, invece io l’ho vinto, l’ho inchiodato sulla Croce, ahahah ahahah...! Bravi questi preti, bravissimi questi vescovi, bravissimi questi teologi, sono tutti miei fedeli servitori, ne faccio quello che voglio... Ormai sono miei, li porto dove voglio, vestiti da beccamorti, con la sigaretta sempre in bocca, profumati come gagà... in cerca di donnicciole facili, con auto all’ultima moda, pieni di danaro, si ribellano ai dogmi del loro falso Dio e della falsa Chiesa di quel crocifisso mia vittima, sono i soldati più sicuri del mio regno, pieno pieno di loro... Con essi metto confusione e smarrimento nel popolo, che allontano sempre più dal falso Dio, e porto nel mio regno di odio e di disperazione eterna, per sempre con me, con me... ahahah ahahah! Quanti di essi ne ho fatti iscrivere alle sette mie... allettati dalla mia carriera e dal mio denaro, li compro con facilità, perché finalmente sono riuscito a non fare amare più né quel falso loro Dio, né quella Donna che pretende di avermi vinto.

11) I politici che si dichiarano cristiani: ma che cristiani non sono, perché sono miei e al mio servizio... Presentandosi però come cristiani, ingannano tante persone che li seguono dove io astutamente li porto... Vengono con me a rubare allegramente il denaro del popolo, denaro che costa sudore e lacrime di lavoro sofferto; denaro strappato alle famiglie povere con tasse inique, imposte da questi politici che ingrassano, sciupano, spendono e spandono senza limiti... Eppure faccio fare loro delle dichiarazioni di rettitudine, di bontà, di ossequio, di lealtà e di sincerità cristiana, tali da far cadere anche i preti e i vescovi con loro... Il denaro è la mia arma più efficace; preti e vescovi chiudono gli occhi su questi politici, miei servi e schiavi, basta che loro trovino i soldi per costruire o restaurare chiese, asili, case parrocchiali belle e comode, patronati... Sono i miei sacrestani più fedeli, per mezzo dei quali posso penetrare nelle case del clero, obbediente al mio denaro... Del resto non sono stati questi politici che hanno firmato l’adulterio del divorzio e l’aborto? Ma il clero, fa loro la propaganda che io desidero.

12) I politici che si chiamano laici: sono gli avanguardisti del mio regno... Le menzogne, studiate ad arte, i soprusi diligentemente realizzati, i latrocini mafiosamente perpetrati, gli intrallazzi diplomaticamente eseguiti, il malcostume capillarmente diffuso con tutti i mass-media, gli omicidi, i rapimenti organizzati a mano armata, la diffusione delle varie droghe mediante il silenzio rigidissimo dell’omertà politicamente organizzata, e tanti tanti altri delitti e disordini sociali, sono tutte opere che io realizzo mediante l’opera di questi politici, miei seguaci e untorelli fedelissimi... Hanno da me il mandato preciso di usare tutti i mezzi e le maniere più infernali per distruggere la società, purtroppo ancora legata a quel crocifisso che io ho impiccato sull’infame legno, distruggere, distruggere... Questi politici sono i miei discepoli e seguaci prediletti perché obbedientissimi al solo mio cenno, senza che neppure se ne accorgano. Sono essi che mi organizzano in tutte le città e paesi le logge massoniche più attive e subdole, più scaltre e di punta, sempre donando denaro, carriera e piaceri sessuali... Sono essi che ricevono i miei precisi comandi di penetrare e distruggere dall’interno la Chiesa... Quanti ecclesiastici hanno ceduto e continuano a cedere alle proposte e agli allettamenti di denaro e di carriera... Distruggere la Chiesa è il mio primo e ideale progetto... Oh, che contento... che contento...! Con questi fedelissimi politici ho già da tempo iniziato a distruggere la società in ogni settore e grado e in tutti gli ambienti, destabilizzando gli ordini di pubblica sicurezza, di economia, di diplomazia, di relazioni sociali, naturalmente sempre con le mie armi di ambizione, carriera, denaro, donne, piaceri... Oh che contento! che gioia! che vittoria, ahahah ahahah.

13) Giudici e magistrati: “Mi piacciono poi in maniera particolarissima quei giudici e magistrati che hanno dietro le loro spalle il motto tradizionale - LA GIUSTIZIA È UGUALE PER TUTTI - eccetto ormai che per loro! Che bravi, che fedeli questi miei schiavetti della giustizia! Finalmente sono riuscito a politicizzare anche i giudici! Final mente sono riuscito a sindacalizzarli! Finalmente sono riuscito a farli vendere con il denaro e le bustarelle! Quante persone innocenti faccio condannare in carcere per anni e anni.., mentre faccio uscire e assolvere i miei seguaci, considerati dal popolo come assassini e mascalzoni.., li faccio uscire dal carcere perché devono continuare a dilatare il mio regno di disordine, con omicidi, ladrocini, spaccio di droga, sequestro di persone e di bambini... Che meraviglia questi miei giudici politicizzati, partitizzati, venduti, li ho ridotti a non riconoscere più ciò che è giusto da ciò che è ingiusto...! Sono oggi il mio corpo specializzato di assalto contro la giustizia! Che meraviglia liberare dalle carceri i grandi brigatisti e mafiosi, e lasciare dentro i poveri derelitti più o meno innocenti! Che bello lasciare liberi i FALSI PENTITI con i quali io agisco con maggior sicurezza! Che bello mandare agli ARRESTI DOMICILIARI coloro con i quali posso più liberamente organizzare il disfacimento della società! Bravi... bravissimi... giudici venduti! E quanti, quanti ne passano ogni giorno, sempre di più, nel mio regno, allettati dal denaro e dalla carriera e dall’orgoglio, le mie armi da loro amate e desiderate... E quei giudici che non si vogliono allineare con me, li faccio scomparire... E che cosa è la lotta intorno a loro, che aumenta sempre di più tra questi magistrati, se non il frutto della mia presenza e della mia costante e insistente opera? E che cosa è la continua lotta tra i magistrati e politici e le forze dell’ordine, se non effetto del veleno che io riesco ad iniettare costantemente tra di loro?... E finita.., è finita la pseudo-pace che ha promesso quel buffone del vostro Dio, che io ho vinto e crocifisso... È finita.., il mondo intero è con me... sono io ormai il re del mondo.., sono io...!”.

14) Le sétte: “Una mia particolare predilezione sono le tantissime Sétte che io continuo a creare e a diffondere capillarmente in tutto il mondo. Sono i mezzi più immediati con i quali scardino la fede in quel falso vostro Dio da me crocifisso... creo così la babele nella fede... Il vostro PRETE BIANCO strilla e sbraita perché ha paura di me, ha paura che io gli tolga il trono già tanto vacillante... ma io ho già vinto, ho messo la babele nella fede, nei semplici come nei dotti, compresi preti, teologi e vescovi.., le mie sétte sono sempre più invincibili... la mia massoneria paga, paga molto bene ogni mio seguace... Sarò sempre vincitore io... e la babele nella fede sarà la mia vittoria... Nella sola vostra Italia ho più di 672 sétte e religioni mie che voi chiamate sataniche, che sono piene zeppe di anime a me votate e consacrate, e battezzate con il proprio sangue nel mio nome... Esse mi rendono quotidianamente il culto che io merito come sovrano della terra con preghiere, con inni e cantici e... con messe nere, durante le quali vinco calpestando e distruggendo quelle ostie nelle quali gli stupidi cristiani credono presente il loro crocifisso... Ma se così fosse, perché permette che io lo distrugga impunemente...? ahahah ahahah... Queste SÉTTE da me comandate insieme ai miei seguaci di stato maggiore del mio regno, convertono incessantemente i cristiani e li rendono miei fedeli seguaci... sono centinaia e centinaia che ad ogni ora, rinnegano la fede vostra per aderire alle mie sétte, ove io li accolgo a braccia aperte e dono loro tutti i miei piaceri e tutte le libertà di vivere il più lontano possibile dalla vostra Chiesa.., è la vera felicità.., la vera gioia che solo io posso dare a voi..., Dall’alta, alla media, alla bassa Italia e nelle isole.., ovunque ho le mie sétte che lavorano indefessamente D’altra parte, ormai, molte chiese e parrocchie sono senza prete.., sono riuscito a distruggere e far morire le vocazioni.,, e le mie sétte suppliscono il prete... ahahah. Dai testimoni di Geova ai Centri età dell’Acquario, ai Steinerantroposofici, ai teosofici, ai Carolina, ai Cenacoli 33, ai Centri di Schamannesimo, ai Rosacroce, agli Arcobaleno, ai Gialli, agli Ergoniani, ai Scientology e tante e tante altre mie sétte e religioni che ogni giorno invento e creo, sono un vero esercito che lotta contro la vostra Chiesa,,, e vincerò vincerò... anche se il vostro crocifisso ha detto a voi che LE PORTE DELL’INFERNO NON PREVARRANNO, ahahah, E non bastando questo, mi sono infiltrato in certi gruppi-base che voi credete vostri... Invece sono miei, li ho già afferrati gettando nei singoli il mio isterismo parossistico,., diventano tutti visionari falsi di cristi e di madonne che, come loro credono parlano.., ma sono io che mi rivelo a loro... ahahah ahahah”.

15) I teologi: I miei teologi, con le dottrine da me ispirate... Oh, questi sì che costituiscono la mia PUNTA DI DIAMANTE di prima trincea! Che teologi intelligenti! Essi hanno capito che quei dogmi rigidissimi, dettati da certi sciocchi capi ecclesiastici, in realtà sono delle falsità puerili, che crollano al semplice confronto con la realtà quotidiana... che bravi... bravissimi...! Del resto li ho portati ad insegnare le mie dottrine non soltanto nei seminari ordinari, ma persino nelle più alte e prestigiose Università Pontificie, persino in quella romana del vostro PRETE BIANCO (Università Lateranense). La dottrina della MORTE DI Dio l’ho ispirata io, e con essa mi sono venuti dietro milioni di studiosi che sono diventati miei discepoli e fedeli convinti. Da quando io regno, il vostro dio è morto, non esiste più. E finita così ogni legge costrittiva: tutti possono e devono vivere liberamente, come insegno io: libertà di idee, libertà di pensiero, libertà di azione... ognuno è liberissimo finalmente di agire e fare quello che crede e vuole ovunque e sempre e con chiunque... Non esiste più norma né regola... ciascuno è come sono io, padrone di tutto e di tutti: il vostro Dio è morto! E chi potrebbe negarlo, se lo stesso vostro crocifisso ha dichiarato che io, solo io sono IL PRINCIPE DI QUESTO MONDO? E se lui stesso ha detto TUTTO IL MONDO È IN MIA IN SINDACABILE BALÌA E PADRONANZA?... Finalmente questi teologi, i più intelligenti in assoluto, mi hanno dato ragione. Ma se Dio è morto, allora è chiaro che sono crollati tutti gli altri dogmi: la creazione, l’incarnazione, la risurrezione, l’immacolata, l’assunzione, l’eucarestia e tutti i sacramenti... tutte storielle inventate per tenere costretti gli allocchi cristiani... Ed ecco centinaia e centinaia dei miei teologi che hanno persino il coraggio di sfidare il PRETE BIANCO CON LETTERE E FIRME... CHE PROVI IL CONTRARIO, SE HA IL CORAGGIO E SE È CAPACE... Ha scrollato la testa e ha lasciato i miei teologi che continuassero questi insegnamenti, senza il minimo rimprovero né punizione... Dunque anche lui è d’accordo con me, nella negazione di tutti i suoi dogmi... ma che bravo! ahahah... E mentre questi grandi teologi sono con me, vi sono altri piccoli teologi untorelli che, per rivalsa, negano la mia esistenza, come fiaba da medioevo, rinviando tutte le mie presenze e manifestazioni a fatti unicamente psichiatrici e psichici... Bravissimi, questi teologi, questi preti e... tanti vescovi... bravissimi! E il servizio migliore che mi potete fare: farmi agire silenziosamente, senza minima mente lottare contro la mia presenza e le mie astuzie... bravissimi... fate sempre così, e io continuerà la mia opera infernale senza colpo ferire! I miei teologi intelligenti negano i dogmi della vostra chiesa, e teologi stupidi negano la mia esistenza... Che trionfo... ahahah... Ma allora dove sono più gli eretici di una volta? Nessuno! Né chi nega i dogmi, né chi nega me, eppure nell’elenco dei dogmi era anche quello della mia esistenza...! Ho vinto la vostra Chiesa”.

E adesso parliamo di ciò che invece dispiace al demonio

A) La confessione, che stupida invenzione... Quanto mi fa male... mi fa soffrire... il Sangue di quel vostro falso Dio... quel Sangue come mi schiaccia... mi distrugge... lava le vostre anime e mi fa scappare (strilli orribili di pianto!)... Quel sangue, quel Sangue... è la mia pena più atroce... Però ho trovato quei preti che non ci credono più alla confessione e mandano i cristiani a ricevere quel falso Dio in peccato... Bene, bene, bravissimi... quanti sacrilegi faccio commettere...

B) Il pasto dove mangiate la carne e il sangue di quel crocifisso che ho ucciso io... E qui che io perdo le mie battaglie.., è qui che mi trovo disarmato... non ho più le forze per lottare.., quelli che si nutrono di questa carne e bevono di questo sangue diventano fortissimi contro di me, diventano invincibili alle mie scaltre seduzioni e tentazioni, sembrano diversi dagli altri, sembra abbiano una luce speciale e un’intelligenza velocissima... mi rifiutano subitaneamente e si allontanano da me e mi scacciano come se fossi un cane... che tristezza, che dolore aver a che fare con questi CANNIBALI... Ma io li perseguito ferocemente... e tanti vanno a mangiare quell’ostia in peccato... ahahah... che contento... che contento.., che gioia... odiano il loro Dio e lo mangiano ahahah! Vittoria mia... vittoria.., un’ah... urrah... Quanto sono insensati quelli che perdono ore e ore di giorno e di notte, in ginocchio ad ADORARE UN PEZZO DI PANE nascosto in una scatola sull’altare di quel falso Dio. Quanta rabbia mi fanno queste persone! Mi distruggono tutte le opere che ottengo da tanti sacrileghi cristiani, preti, suore e vescovi... Quanti sacrilegi mieto in continuazione, è una mia incessante vittoria... Quanto dolore... Quanta rabbia queste adorazioni irrazionali...!

C) Odio il Rosario, quell’arnese guasto e marcio di quella donna lì è per me come un martello che mi spacca la testa... ahiiiii! E l’invenzione dei falsi cristiani che non mi ubbidiscono, per questo seguono quella donnaccia! Sono falsi, falsi... in vece di ascoltare me che regno su tutto il mondo, questi falsi cristiani vanno a pregare quella donnaccia, mia prima nemica, con quell’arnese... oh quanto male mi fanno...

D) Il male più grande di questo tempo per me sono le continue presenze, le apparizioni di questa donnaccia in tutto il mondo; in tutte le nazioni appare e mi perseguita strappando dalle mie mani tante anime... migliaia e migliaia... per ascoltare i suoi falsi messaggi... Per fortuna mi difendono i vescovi e i preti che non credono a quella ignobile Donna... non credono e così apportano scompiglio... bravi, bravi questi miei apostoli dell’eresia... ahahah...

E) Ma ciò che maggiormente mi distrugge è l’asinesca obbedienza a quell’uomo vestito di bianco che comanda a nome del falso redentore e del falso vostro salvatore.., che asini.., pecore... che conigli...! Obbedire a un uomo che ama quella donnaccia lì, che mi perseguita da sempre... che vergogna... questo mi distrugge il mio regno... Ma io ho suscitato centinaia di preti, frati, teologi e vescovi che gli fanno guerra... guerra senza frontiere a quel pagliaccio bianco. Vincerò io, vincerò io... ahahah! Lo farò morire, assassinare... una brutta fine gli farò fare. E odioso ai miei seguaci, quel polacco che ama quella donnaccia lì... che propaganda il Rosario di quella ignobile Donna come la sua preghiera preferita.., che vigliacco, che asino... mi schiaccia... ohohohohoh (urli di pianto)...!

F) “Molto mi preoccupano quelle servette con la testa fasciata che abbandonano tutti e tutto per chiudersi entro quattro mura, per sacrificare tutto ciò che è bello e buono per quel Dio che solo io sono riuscito a vincere... Giorno e notte si mortificano con veglie e digiuni incoscienti e inconsistenti, non dormono sufficientemente, non mangiano secondo la necessità dell’appetito e del corpo che reclama il vitto necessario, non parlano liberamente ovunque e sempre... taciturne... immusonite,., piene di tristezza, la più disumana.., pregano, cantano e tutto questo sacrificio per chi lo fanno? Per quali motivi particolari, per quali fini, con quali risultati? La stragrande maggioranza, per fortuna, sono persone poco o punto intelligenti.., ottuse di mente... abuliche di volontà che si sono lasciate trascinare da qualche prete insoddisfatto... Povere donnicciole che non sanno e non conoscono il vero piacere del sesso con tutte le relative gioie che esso dona...! Povere servette, che non hanno sentito mai le sensazioni della carne, procurate dagli amplessi e dai baci dei miei uomini...! Eppure quante ne faccio cadere, le riduco ad una vita grama, sterile, prive di ogni fervore, gettandole nel massimo della tiepidezza... Sì, ne de vo fare una strage... perché soprattutto di queste claustrali ho paura... ho una paura terribile...! Sono i nemici miei più terribili e agguerriti, mi strappano dalle mani tante anime di ogni sesso, di ogni classe e condizione... Che nemiche terribili... quando incominciano a pregare per la conversione di un’anima da strapparmi, non la smettono più... più... più... sono tenaci e caparbie! Se poi non bastassero le lunghe ed estenuanti preghiere alloro falso Dio crocifisso, del quale si chiamano spudoratamente sue SPOSE, allora incominciano con le estenuanti penitenze di ogni genere... che nemiche... che soldati di primo assalto! Ho tentato tante volte di diminuire le vocazioni a questa stupida vita.., ma purtroppo non ci sono ancora riuscito... sono troppe ancora le donnette stupide e sciocche, anche se tante volte sono perfino laureate e diplomate... Che nemiche...!

G) Ci sono poi i miei veri persecutori acerrimi e accaniti: sono quelli che si fanno chiamare esorcisti; che brutta genìa, che disgrazia nel mondo... per fortuna ce ne sono ancora pochi, pochissimi, perché io dissuado i vescovi a nominarli... e questi mi credono e mi ubbidiscono, anche contro il comando del loro Dio crocifisso che comandò loro: in mio nome, scacciate i demoni. Che buffone!!! Questi vescovi hanno paura di me, tanta, tantissima! Io già li possiedo... e non faccio fare a loro gli esorcismi contro di me, e neppure permetto loro che nominino esorcisti... che nemici feroci...! Molte volte sono riuscito a vendicarmi, a punirli, a schiaffeggiarli, a bastonarli, a fermarli con tante e svariate malattie, a volte anche gravi... Ma purtroppo, non cedono... non cedono... E quando essi si avvicinano alle mie prede, devo scappare... o presto o tardi devo fuggire... che preghiere fanno... e sempre in nome di quel loro Dio... e di quella loro donna madre del crocifisso... Oh, che dolori, che strazio per me...!”.

Ecco ciò che il demonio ha detto per bocca degli ossessi da me esorcizzati, alla presenza dei miei collaboratori e che ho registrato su nastro magnetico. Certo, gli argomenti non sono tutti, ne ho riportati soltanto alcuni, i più scottanti e importanti, che serviranno, spero, a far riflettere tutti coloro che vogliono vivere seriamente il proprio Battesimo, che è un sì a Dio e un no al demonio. La lista è tremenda e merita seria riflessione ed esame di coscienza da parte di tutti, ma soprattutto merita preghiera assidua e penitenza, la frequente pratica della Confessione sacramentale, ove il Sangue di Gesù ci purifica e ci dona uno scudo fortissimo con cui vincere il nostro nemico.